Comunicazione politica e televisiva: come le principali televisioni italiane hanno raccontato le elezioni ed il post voto

In questo articolo esamineremo la copertura mediatica che i principali canali televisivi italiani hanno dedicato alle elezioni politiche che si sono svolte il 25 settembre e  che hanno visto trionfare la coalizione di centro destra ed in particolare Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Vedremo come le principali testate italiane hanno gestito e curato l’evento (copertura delle notizie, scoop eventuali, qualità delle trasmissioni e dei presentatori, approfondimenti, qualità degli ospiti e dei dibattiti, gestione complessiva e qualità della diretta, attendibilità dei sondaggi, risorse materiali ed immateriali a disposizione,ecc.) Nel dare i giudizi, abbiamo preso in esame i 15 giorni precedenti la data delle elezioni politiche ed i giorni immediatamente successivi, analizzando, quindi, la fase pre e post voto (speciali ed approfondimenti pre e post elezioni, serata elezioni, coperture dell’evento post voto -colloqui col Presidente della Repubblica, fiducia Camera e Senato,presentazione, insediamento,votazione, proclamazione - ) fino ad  arrivare al  26 ottobre giorno della fiducia al Senato del 26 ottobre che ha sancito ufficialmente l’inizio del governo guidato da  Giorgia Meloni  

 

Elezioni politiche 2022, pagelle e voti ai programmi, ai presentatori ed alle reti televisive  

  • Rai: ha molti mezzi e molte frecce al suo arco che non vengono sfruttati pienamente, tranne poche eccezioni, anche a causa dei  lacci e delle briglie politiche che spesso frenano la televisione pubblica). Buone le trasmissioni domenicali di Lucia Annunziata, voto 7, che consentono alla televisione pubblica di adempiere pienamente al suo ruolo ma si tratta di  una piacevole eccezione e non della regola. Complessivamente non arriva alla sufficienza, soprattutto pensando alle risorse a sua disposizione. Voto finale 5+ 

  • Mediaset: pochi spunti interessanti, non emergere quasi mai per qualità e/o analisi degne di nota. Qualità non eccelsa ed analisi spesso superficiale ed insufficiente. Le trasmissioni di ''approfondimento'' che nelle altre fasi dell'anno fanno alzare l'audience e le sorti del gruppo, in questa fase affossano la casa madre. Quando si devono coprire notizie ed eventi di questo spessore e di questa importanza la qualità dovrebbe prevalere sulla quantità ma Mediaset non sempre ci riesce. In questi frangenti ed in queste occasioni le scelte fatte in passato si riverberano negativamente sul gruppo e sulla qualità dei programmi. Non è la Rai - come si ostinava a dire Boncompagni -  e non ha la sua potenza di fuoco ma è comunque un grande gruppo che, con le sue trasmissioni, i suoi programmi ed i suoi palinsesti, ha contribuito a cambiare, nel bene e nel male, la società italiana. Può e deve fare di più. Voto complessivo 5-
  • La7: cosa sarebbe la televisione di Cairo, e più in generale la televisione italiana, senza Mentana e le sue maratone? Quando il ''maratoneta’’ va in onda e ‘’corre’’ la qualità complessiva sale ed il voto arriva ad 8 (funziona anche come ospite); dopo il telegiornale della sera o quando Mentana non è in onda (fortunatamente in poche occasioni) la qualità complessiva scema inesorabilmente e scende anche sotto la sufficienza (promosso ‘’Tagadà’’ di Panella, sufficienza risicata per  Floris e Formigli, meno bene Gruber). Complessivamente la rete di Urbano Cairo raggiunge la piena sufficienza anche tenendo presente il rapporto tra mezzi a disposizione e copertura delle notizie. Voto finale 6,5 tendente al 7  
  • Sky: senza infamia e senza lode, copre la notizia ed approfondisce nel modo giusto senza eccessi, negativi o positivi. Nella serata del 25 settembre eccelle rispetto agli altri per grafica e proiezioni (voto 7). Considerando i mezzi a disposizione raggiunge la piena sufficienza. voto finale 6,5

  • Infine un voto generale a chi ,con la scusa della parcondicio,  non ha saputo o voluto trovare una soluzione razionale impedendo i dibattiti aperti ed i confronti televisivi tra i candidati  politici. E’ giusto tutelare i diritti di tutti gli schieramenti e delle varie  forze in campo, soprattutto delle minoranze, ma in democrazia è  fondamentale avere  i mezzi e gli strumenti per decidere liberamente ed in piena coscienza per chi votare ed una serie di confronti a due (Meloni, Letta), tre o a quattro avrebbe sicuramente aiutato gli elettori soprattutto in un momento storico come questo . Invece di limitare i contraddittori sarebbe stato giusto aumentare i confronti cercando una soluzione equilibrata e sensata  ma alla fine piuttosto che aprire al contraddittorio  si è preferito evitare qualsiasi tipo di confronto danneggiando tutta la popolazione, come evidenziano anche  i dati legati all’astensione .  Voto finale: 2

In questo articolo ci siamo divertiti a dare voti e giudizi, ma, ci teniamo a sottolinearlo e ribadirlo, i nostri sono solo dei semplici pareri, opinioni personali sulle quali molti utenti, probabilmente, non concorderanno. Chi ci conosce sa bene che non ci piace dare i voti ma ogni tanto, soprattutto quando si parla di voti elezioni e votazioni (scusate il gioco di parole ma siamo in piena trance post elettorale che in qualche modo deve essere smaltita) anche noi ci divertiamo a fare il classico giochino  delle pagelle.