Elezioni del Presidente della Repubblica, le pagelle dei politici tra social e strategie politiche

Le elezioni che hanno riguardato la Presidenza della Repubblica ci hanno permesso di analizzare la politica italiana ed i suoi protagonisti, sia da un punto di vista della comunicazione - soprattutto legata ai trend sui social - sia per quanto concerne le strategie politico elettorali in vista delle future elezioni. In questo articolo, tra il serio ed il faceto, daremo  un voto ai politici italiani analizzando le loro mosse e le loro strategie (legate alle elezioni del Presidente della Repubblica ma anche in funzione delle future tornate elettorali). Pochi promossi, con riserva, e molti bocciati: è questo il giudizio emerso dopo la rielezione di Mattarella al Quirinale. Vediamo nello specifico i voti dati ai vari leader politici. 

  • Giorgia Meloni: Fu vera gloria o si tratta dell’ennesima vittoria di Pirro? Parte bene e la candidatura di Crosetto è strategicamente perfetta – voto 8,5  (anche se fosse una geniale boutade provocatoria in stile Atreju il voto non cambierebbe). Con le sue mosse  mette in crisi ‘’l’amico-nemico - alleato- rivale’’ , Salvini prendendosi  la scena mediatica, soprattutto sui social ( il suo gradimento nei giorni delle elezioni è cresciuto costantemente ed alla fine  è risultata la leader più apprezzata del centro destra, sbaragliando l’onnipresente, nel bene e nel male, leader leghista ). Anche in questo giro, però, resta fuori dalle grandi manovre subendo la nomina di un presidente non voluto. Questa tattica oltre a portare vantaggi e like nel breve periodo  porterà risultati concreti, vincenti ed apprezzabili anche nel medio e lungo termine? Con questo atteggiamento potrà sedersi al  grande tavolo delle alleanze, soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche? Ed anche se dovesse vincere avrà la forza e la credibilità internazionale per governare per l'intero mandato?  Voto finale: 6 che potrebbe scendere rapidamente senza un cambio di passo rispetto alle strategie nel medio e lungo termine
  • Giuseppe Conte: parte da un consenso mediatico, soprattutto sui social, molto alto e nei primi giorni di quirinalizie questa tendenza appare confermarsi, con un grado di sentiment positivi tra i più alti, ma col susseguirsi delle votazioni ed il passare del tempo la situazione inizia a peggiorare, politicamente e mediaticamente. Alla fine prova addirittura a giocare di sponda con l’ex alleato e ‘’nemico giurato’’ Salvini, ma la strategia fa acqua e fallisce miseramente. Non esce benissimo ed appare  divisivo, sia agli occhi degli alleati di governo sia agli occhi di una parte del moVimento 5 Stelle che esce spaccato e diviso più che mai. Il futuro, per ora, resta nebuloso ma l’ex premier ed il MoVimento  hanno ancora qualche carta da giocare anche se difficilmente riusciranno a rivivere i fasti del passato. Voto finale 5+
  • Matteo Salvini: tanta volontà, pochi risultati e strategia  insufficiente. Anche questa volta sbaglia tattica e subisce gli avvenimenti (voto 4,5). In questa circostanza però, a differenza di quanto accadde nell’estate del Papeete, i social ed i sondaggi non lo aiutano ad ammortizzare la sconfitta ed il sentiment  ne risente. L’effetto bestia sembra svanire, il consenso social scema ed il malcontento interno al partito serpeggia (qui ci starebbe bene una splendida citazione di Ionesco - e non di Allen - ma è meglio evitare e tornare seri).Vista la situazione che si è venuta a creare a destra  appare buona l’idea ventilata di creare un partito repubblicano in stile americano ma si dovrà passare dalle parole ai fatti (compito arduo visti i dubbi di molti alleati, i tempi della politica italiana e le elezioni politiche che incombono).Voto finale: 5 che potrebbe salire se riuscisse a portare a termine il progetto
  • Matteo Renzi: fa quello che può, ma non quello che vuole, ed esce bene dalle quirinalizie. Forse avrebbe preferito Casini (e probabilmente non è il solo) ma alla fine non ha molto da rimproverarsi. Bravo mediaticamente, soprattutto in Tv e sui giornali (buone le dirette televisive e le interviste, spassosissime quelle con Mentana), meno bene sui social. Può piacere o meno ma è uno dei pochi politici che, nel bene e nel male, sa fare il suo mestiere (perché è bene ricordarlo, la politica a questi livelli è anche un mestiere). Non arriva alla piena sufficienza ma la sfiora e la battuta-citazione sul cucchiaio in stile Totti lo aiuta a migliorare il suo voto. Giudizio  finale, 6 anche se stentato
  • Enrico Letta: poco presente sui media, soprattutto sui social, riesce a destreggiarsi evitando buche e trappoloni. La sua strategia era chiara fin dall’inizio ed alla fine, nonostante tutto, esce abbastanza  bene da questa tornata e porta a casa il risultato; i problemi, però, aumenteranno col passare dei mesi e le prossime elezioni politiche potrebbero metterlo in difficoltà, soprattutto per la carenza di idee progettuali e proposte concrete a lungo termine. Voto finale: 6 -  ma non deve  e non può stare sereno (Renzi doccet). Il 6 potrebbe scendere inesorabilmente  se lui ed il partito non riusciranno a sviluppare idee e programmi elettorali degni di questo nome.
  • Silvio Berlusconi: il trend non è dei migliori ma riesce a barcamenarsi nonostante le difficoltà. Il suo passato ed i suoi numeri non gli consentono di essere eletto ma nonostante gli acciacchi e la delusione post ritiro, si fa rispettare. Mediaticamente parlando non è più il Silvio di una volta, quando ‘’giganteggiava’’ su TV, radio e manifesti 6x3 (per quelle strategie meriterebbe un 8 pieno). E’  stanco e l’esplosione dei social, che non ha compreso totalmente, lo ha fiaccato ancora di più. Alla fine, anche grazie a qualche vecchio e fidato consigliere, riesce a destreggiarsi e  portare la nave in porto senza troppi patemi. Voto finale: 5,5 tendente alla sufficienza
  • Mario Draghi: Mediaticamente paga a caro prezzo la sciagurata conferenza stampa  di fine anno (voto 4,5) ma alla fine, anche a causa della pochezza di molti politici italiani, riesce a riprendersi. Queste esperienze, nel bene e nel male, gli serviranno per il futuro. Voto finale 6,5.
  • Politica italiana: La classe politica, tranne rarissime eccezioni, ha palesato per l’ennesima volta la sua pochezza (anche se l’obiettivo di  restare attaccati alla poltrona per qualche altro mese è stato raggiunto). Mancano idee, programmi, strategie, volti nuovi  e progetti a lungo termine in grado di modificare lo status quo. Voto finale 3

Un giudizio rapidissimo e molto sommario, infine, sulla copertura mediatica dell’evento: spiccano le maratone di Enrico Mentana su La 7 (voto 7,5), meno bene Mediaset e Rai. Sufficienza per i due quotidiani principali:  Repubblica  conquista il sei anche se risicato (6-), stesso voto, più o meno, per il Corriere della Sera  (voto 6) che raggiunge la sufficienza piena.

In questo articolo ed in tutti gli articoli in cui diamo voti e stiliamo pagelle - fortunatamente pochi - ci siamo divertiti a dare giudizi sui politici, sui media e sulla politica italiana, usando anche una buona dose di ironia (a volte amara); ci teniamo ad evidenziare, però, che questi sono solo giudizi soggettivi, semplici pareri e punti di vista sui quali si può concordare o meno; opinioni personali sulle quali aprire un dibattito, discutere e confrontarsi liberamente.